Stefania Ballone coreografa per diverse abilità
In Triennale dal 23 al 25 maggio
19/05/2016MILANO - Inserito nel calendario della XXI Esposizione Internazionale Design after Design, debutta al Teatro dell’Arte della Triennale di Milano il 23, 24, 25 maggio (ore 20.30) treD_Design Danza Disabilità, spettacolo di teatro-danza interpretato dai danzatori della compagnia Dreamtime, fondata e diretta da Paola Banone.
A curare le coreografie Stefania Ballone, già messasi in luce come coreografa con il duo Thunders and Lightnings e pronta ad affrontare due commissioni di pregio la prossima stagione: una creazione per il festival MilanOltre e la co-creazione de La Valse al Teatro alla Scala. A pochi giorni dal debutto la ballerina scaligera ci racconta come ha lavorato con le diverse abilità della compagnia Dreamtime e come si è strutturato l’esito spettacolare. “Il primo passo è stato l‘incontro tra me e loro, molto forte per tutti a livello emotivo e psicologico. La mia dimensione di ballerina classica è agli antipodi della realtà di Dreamtime e inizialmente mi sono chiesta se avremmo potuto trovare punti di incontro. Ma poiché era evidente che l’aspetto umano sarebbe stato fondamentale ho pensato che prima di tutto avremmo dovuto conoscerci. Così nel periodo di Pasqua ci siamo ritirati in Liguria per una residenza creativa di alcuni giorni. Tornati a Milano abbiamo rifinito il lavoro, che si compone di diversi quadri e che, oltre a me, vede la partecipazione di altri due ballerini scaligeri, Emanuela Montanari e Christian Fagetti, miei colleghi di anni, di cui ho scoperto l’umanità proprio in questa esperienza.”
Allo spettacolo prende parte da interprete anche Anna Maria Prina, direttrice per trent’anni della Scuola di ballo del Teatro alla Scala e oggi, tra le sue molte attività, madrina della compagnia Dreamtime. “Molto emozionante per me è stato lavorare con la mia direttrice, che come tutti gli ex allievi conoscevo per l’assoluta severità e che non era mai stata tenera con me. Per costruire la sua scena siamo partite dai suoi ricordi e mi ha commossa vedere come mi ha lasciata entrare nel suo mondo, professionale e umano, ponendosi come interprete di fronte a me coreografa.”
L’entusiasmo di Stefania Ballone è anche per la “meravigliosa umanità” che questa esperienza ha catalizzato: da Michela Lucenti, direttrice di Balletto Civile, cui è affidata la supervisione registica dello spettacolo, alla violista dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma Silvia Mayinger, “che lavora solo live sull’energia e sulle persone”, dalla scenografa Elisa Ossino, al visual artist Stefano Roveda, fino ai tecnici del Teatro alla Scala che hanno voluto dare il proprio contributo.
Difficoltà incontrate? “Lavorare per improvvisazione come gli interpreti di Dreamtime sono abituati a fare, all’opposto di quanto da sempre viene chiesto a me da ballerina classica. Questo fattore inizialmente mi ha spaventata, e mi ha fatto capire che sì, ognuno ha la propria disabilità! Poi capitano momenti di crisi degli interpreti, da dover recuperare, ma alla fine, così come è servito immensamente a me, credo che anche a loro questo lavoro fatto insieme abbia dato punti fermi, forse certezze, utili nella quotidianità. I risultati sono venuti naturalmente e sono fiduciosa per lo spettacolo: anche se non sarà perfetto io sarò con loro.”
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