"Vite che fanno rumore più della morte" introduzione alla Dame aux camélias di John Neumeier
12/09/2024MILANO Dopo la pausa estiva la Stagione di Balletti del Teatro alla Scala riparte, dal 25 settembre, con un indiscusso capolavoro: La Dame aux camélias, una delle pietre miliari di John Neumeier, esemplare della sua concezione di balletto drammatico contemporaneo.
Per questo grand ballet in tre atti e un prologo, creato per il Balletto di Stoccarda e per l’intensa étoile-tragédienne Marcia Haydée nel 1978, Neumeier si rivolge al romanzo di Alexandre Dumas figlio, scritto di getto nel 1848, pochi mesi dopo la morte di Marie Duplessis, la cui vicenda ha ispirato la Violetta verdiana della Traviata; sulle note struggenti di Chopin - con una intensa e raffinata scrittura coreografica, un apparato scenico splendido e accurato, quasi “viscontiano”, e un vocabolario neoclassico - conduce al climax drammatico attraverso meravigliosi passi a due, grandi scene di balli e importanti momenti per i solisti.
Nella Parigi di metà Ottocento, la "Signora dalle camelie", la splendida cortigiana Marguerite Gautier, dai molti spasimanti e protetta da un duca, viene vinta dall'amore ardente per Armand Duval, l'unico a voler conquistare il suo cuore. Marguerite per lui sceglie di cambiare vita ma i suoi sforzi risultano vani: il padre di Armand le impone di allontanarsi dal figlio per il buon nome della famiglia. Il dolore tormenta sia Marguerite, colpita anche dalla tisi, che Armand. Passione, desiderio, gelosie e incomprensioni, portano Marguerite a rispecchiarsi in Manon Lescaut, altra eroina letteraria, e ballettistica, che Neumeier inserisce nella sua messa in scena applicando il shakespeariano “teatro nel teatro”, giocando con la psicoanalisi e il destino delle due donne. Nell’incontro Vite che fanno rumore più della morte Maria Luisa Buzzi attraverserà con l’ausilio di estratti video questa archetipica storia d'amore, fonte di riletture teatrali, operistiche e cinematografiche, grazie al maestro del dance-drama John Neumeier diviene trascrizione coreografica ‘reale’ intrisa di pathos.
Come nel romanzo - dove il lettore è invitato “a farsi persuaso della realtà di questa storia; le sue persone, eccezion fatte dell’eroina, vivono tuttora” e l’autore sceglie di farsi “cronista di quelle vite” - così John Neumeier fissa indelebilmente in danza quelle memorie di vite travagliate, la temperie storica narrata da Dumas fils con magistrale capacità di rendere vividi, aneddotici e intensi i sentimenti in ogni passo, dal più semplice al più virtuoso.
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