L’atmosfera nordica di Teatro a Corte
18/07/2014TORINO - Atmosfera internazionale, pubblico autentico e appassionato, radicamento nel territorio inteso come risorsa sono le caratteristiche del festival torinese Teatro a Corte, che giunto alla 15a edizione consolida la sua identità di crocevia di arti della scena variamente contaminate.
Con 28 spettacoli tra danza, nouveau cirque, physical theatre, performance site-specific allietati da visite guidate, colazioni con gli artisti, cene e merende nelle dimore sabaude (Reggia di Venaria Reale, Castelli di Rivoli, Racconigi, Aglié) quest’anno la manifestazione si focalizza su una vetrina scandinava, offrendoci la rara opportunità di dare uno sguardo a quanto accade sulle scene del Nord Europa.
Al Teatro Astra, un ex cinema di Torino divenuto spazio polifunzionale dall’aspetto post-industriale, il titolo inuagurale è norvegese: “Again” della compagnia indipendente di Oslo Zero Visibility Corp. La coreografa, Ina Christel Johannessen, che vanta collaborazioni con le maggiori istituzioni di danza scandinave come Carte Blanche, Norvegian National Ballet, Cullberg Ballet e Royal Swedish Opera, ha riunito intorno a sé sette ottimi danzatori di solida formazione classica, che per 70 minuti interpretano il suo stile fisicamente impegnativo ed emotivamente angoscioso. Una caratteristica degli artisti di quelle latitudini volendo generalizzare, che si traduce in una messa in scena ritmata da reiterate sequenze coreografiche, sonorità ossessive della partitura, relazioni tra i danzatori in bilico tra non sense e spaesamento. La scenografia di carta ondulata da costruire e decostruire che ricorda le linee di Alvar Aalto contribuisce alla raffinatezza dell’allestimento, sottolinata da costumi neo-romantici in bianco e nero. Difficile per il nostro pubblico trovare riferimenti e chiavi per una creazione che sembra arrivare da un altro mondo, ma dev’essere questa l’interessante sorpresa che riserverà la maggior parte dei titoli della vetrina nordica. A parte lo spettacolo in calendario verso la chiusura del festival: “A Dance Tribute to the Art of Football”, (2 agosto, Venaria Reale) hit dell’estroso coreografo norvegese di appeal internazionale Jo Strømgren, che ha girato il mondo con la sua parodistica metafora del gioco del calcio.
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