Festspielhaus di Baden-Baden accoglie il Balletto del Mariinskij
Primo titolo: "Il cavallino gobbo"
17/12/2015Attesa dagli amanti del Balletto Mariinsky, la residenza natalizia al Festspielhaus di Baden-Baden sta per avere inizio: una settimana di spettacoli, tutti accompagnati dall’Orchestra del Teatro pietroburghese, tra classici del repertorio e nuovi titoli, interpretati dalle stelle della compagnia: Uljana Lopatkina, Viktoria Tereshkina, Alina Somova, Oxana Skorik, Evgenij Ivanchenko, Vladimir Shkliarov, Timur Askerov, Kimin Kim, accanto ai giovani solisti e alle nuove promesse del corpo di ballo.
L’inaugurazione della tournée tedesca è con un titolo raramente presentato in Europa: Il cavallino gobbo (20 e 21 dicembre), diretto per l’occasione dalla star del podio Valery Gergev. Al Mariinsky è in repertorio dal 2009 nella versione di Alexei Ratmansky, che invece di recuperare filologicamente il perduto balletto imperiale di Saint-Léon e Petipa (di cui solo l’Accademia Vaganova conserva frammenti) preferì guardare all’edizione sovietica, presentata al Teatro Bolshoi di Mosca nel 1960 con Maya Plisetskaya protagonista, immortalata anche in un fiabesco film. La partitura originale allora composta da Rodion Schedrin (marito della Plisetskaya) è la stessa della produzione di Ratmansky, che sui suoi colori accesi e i timbri folkloristici ha composto un balletto brillante e ironico, nella scrittura coreografica come nelle danze di carattere e nelle sezioni recitative. Un perfetto “family ballet” per il pubblico natalizio di ogni età, che si farà conquistare anche dalle scene coloratissime e dai costumi fantasiosi.
Immancabili due recite del Lago dei cigni (22 e 23 dicembre) nella produzione di Konstantin Sergeev, titolo che al Festspielhaus di Baden-Baden fa ogni anno il tutto esaurito, grazie alla magnificenza del corpo di ballo e alla classe dei suoi Primi ballerini.
Per la prima volta a Baden-Baden quest’anno è in cartellone Le Corsaire (25 e 26 dicembre, con 2 recite), che il Mariinsky ha in repertorio in una spettacolare versione tardo-sovietica firmata da Petr Gusev. Non ancora soggetta a revisioni filologiche, questa produzione si apre con il drammatico naufragio finale e dispiega ogni sorta di atletismi maschili e virtuosismi femminili nei quadri del mercato orientale e della grotta (dov’è incastonato l’interpolato pas de trois) e nel celebre tableau Le Jardin animé.
Il tradizionale Ballett-Gala conclusivo (27 dicembre), offre l’occasione di conoscere la nuova coreografia russa, che il Mariinsky sta alacremente promuovendo tramite il “Workshop creativo dei giovani coreografi”, una sezione sempre più importante all’interno dell’annuale Festival Internazionale del balletto, trasmessa dal teatro anche in streaming. Tre i titoli presentati, creati proprio per l’edizione 2015 del laboratorio ed entrati nel repertorio della compagnia per la qualità coreografica. Ad iniziare da Ballet N° 2, così intitolato perché opera seconda di Maxim Petrov, danzatore della compagnia poco più che ventenne, con già all’attivo altre composizioni, anche per l’opera. Il breve balletto restituisce l’atmosfera di lieta speranza che gli anni Sessanta portarono alla gioventù dell’Unione Sovietica, evocata con leggiadria sulle note di uno scintillante concerto. Nel programma anche Clay, miniatura coreografica di Vladimir Varnava (autore lanciato da Svetlana Zakharova) per cinque plastici danzatori, e Second I, duo maschile su musica di Philip Glass di Xenia Zvereva, coreografa di formazione internazionale. Completano il programma pas de deux tratti dal repertorio tardo-romantico e l’intero titolo Shéhérazade, che il Mariinsky interpreta nella ricostruzione di Isabelle Fokin e Andris Liepa della coreografia originale di Mikhail Fokin con scene e costumi di Léon Bakst.
© Riproduzione riservata