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Chiara Bersani: quale il significato del proprio corpo nello spazio?

06/02/2025
Chiara Bersani: quale il significato del proprio corpo nello spazio?
"Sottobosco" (ph. Alice Brazzit)

ROMA In Levare, la stagione ideata e prodotta dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Orbita Spellbound prosegue con l'ospitalità di Chiara Bersani, autrice attiva nell’ambito delle performing arts, del teatro di ricerca e della danza, recentemente nominata nuova artista associata di Triennale Milano Teatro per il triennio 2025-2027 e finalista dell’International Prize For Live Art, prestigioso premio internazionale per la performance.

Domani 7 Febbraio allo Spazio Rossellini Chiara Bersani presenta iSottobosco, un'indagine volta a comprendere in che modo ciascuna persona abbia il potere di reindirizzare il significato attribuito al proprio corpo nello spazio sociale, che ha fatto imporre l'artista sulla scena nazionale e internazionale, con creazioni nate in dialogo a spazi di diversa natura e rivolte  a un pubblico “prossimo” alla scena.

Su questa scia, partendo dalla suggestione dell’immagine di un gruppo di bambini e bambine con disabilità, smarrito in un bosco, il progetto si sviluppa attraverso un workshop, Sotto il Sotto del Bosco, rivolto a persone con disabilità motoria invitate a esplorare il rapporto tra movimento, suono e spazio e a costituire una comunità temporanea attraverso la costruzione di un linguaggio espressivo, poetico e politico. Un’esperienza collettiva che precede lo spettacolo diventandone parte integrante, con la collaborazione della danzatrice e coreografa Elena Sgarbossa e della partitura musicale eseguita dal vivo dal musicista e sound researcher Lemmo.

"Sono stata una bambina disabile, spesso immobilizzata - racconta Bersani negli appunti del progetto. Venivo posta in un punto dello spazio, lasciata lì per molto tempo e allora io quel punto lo imparavo a memoria. Non mi orientavo nei sentieri ma conoscevo perfettamente i luoghi di pausa, quiete, ristoro. Lavorare a Sottobosco vorrà dire, come prima cosa, costruire l’habitat in cui gruppi estemporanei di bambini si potranno incontrare e diventare comunità. Di questo ambiente, ad oggi, conosciamo solamente la stratificazione. Spiega l’artista nelle note di regia. Ci sarà un cielo sopra le nostre teste, inaccessibile e orizzontale, nel quale si muoveranno suoni e luci con la stessa inesorabile andatura dell’universo che si espande. Ci sarà un sottobosco che vivrà sotto quel cielo e sarà abitato dai performer, dal pubblico, da altri suoni e altre luci che vivranno tremanti come i corpi e le piante. Cosa ci sia tra il cielo e il sottobosco ancora non lo sappiamo".

Tra la scena scura cosparsa di piccoli elementi morbidi di Valeria Foti, la drammaturgia di Chiara Bersani e Giulia Traversi, la dimensione sonora del live di Lemmo, tra microsuoni e dettagli che costruiscono uno spazio vivo e in ascolto, in continua trasformazione, Sottobosco crea un ambiente immaginifico in cui questi gruppi di persone con disabilità creati estemporaneamente, diventano comunità. 

© Riproduzione riservata

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