Compagnia Zappalà Danza a New York: doppietta di spettacoli
29/11/2024CATANIA La Compagnia Zappalà Danza approda a New York con due creazioni: body teaches 2.0 e Performative Speech: studio sul Fauno. Il primo appuntamento è previsto per l’1 dicembre con body teaches 2.0 presso il KnJ Theatre, a Manhattan. La creazione di Roberto Zappalà ha le sue radici concettuali in Patria, un'opera caratterizzata da compiti fisici ed emotivi legati ai temi del vivere, dell'accoglienza, della contaminazione, nonché del rifiuto dell’oppressione e della discriminazione. Protagonista di body teaches è il linguaggio coreografico MoDem che Roberto Zappalà e la sua compagnia hanno sviluppato negli ultimi 20 anni, un linguaggio che si presta al confronto, nella divulgazione di un'idea di corpo capace di essere accogliente, riflessivo e mutevole.
In body teaches 2.0 i sette danzatori – Samuele Arisci, Giulia Berretta, Filippo Domini, Anna Forzutti, Fernando Roldan Ferrer, Silvia Rossi, Erik Zarcone – entrano in un dialogo progressivo con il pubblico, e quello che si sviluppa sul palco è una celebrazione comunitaria di corpi sempre più numerosi e diversi, aperti alla condivisione con gli altri.
body teaches ha debuttato nel 2022 ed è stato proposto nei più diversi contesti per un lavoro esteso e immersivo, ed ha come caratteristica principale lo sviluppo di nuove azioni come ad esempio la rielaborazione musicale ideata ed eseguita da un ensemble di 13 elementi dell’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania o la ripresa di brevi sequenze da altre creazioni del coreografo. A New York la Compagnia Zappalà Danza presenterà la versione 2.0, pensata ad hoc per il coinvolgimento del pubblico statunitense.
Il viaggio proseguirà il 3 e 4 dicembre con Performative speech: studio sul Fauno, in programma all’Istituto Italiano di Cultura di New York. In questa creazione, il coreografo Roberto Zappalà e il danzatore Filippo Domini offrono un’intensa rilettura mitologica del fauno: parole, un corpo, un tappeto e la musica di Claude Debussy -Prélude à l’après-midi d’un faune – nella preziosa incisione del pianista Leonardo Zunica, si intrecciano in uno studio che esplora i misteri del desiderio e l’intimità del piacere.
Un “preludio” nel senso più profondo del termine, che raddoppia gli intenti di Mallarmé e Debussy, i quali – tra versi e musica – hanno raccontato per primi il celebre pomeriggio della creatura mitologica, sospeso tra l’impeto del desiderio e una sensualità soffusa. Così come il poema di Mallarmé si muove tra sonno e ricordo, in un “luogo mentale” dove realtà, sogno e desiderio si fondono, così lo spazio della danza – il mondo interiore del fauno – si rivela come un altrove, dove esclusione, corteggiamento ed erotismo trovano piena espressione.
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