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Wienerstaatsballett in prova di un nuovo trittico

Les Sylphides, Jeunnehomme e Eden i titoli proposti

Di Elisabetta Ceron 30/04/2024
Wienerstaatsballett in prova di un nuovo trittico
Olga Esina in prova di "Les Sylphides" di Fokine (ph, Ashley Taylor)

VIENNA Con il titolo Les Sylphides, va in scena mercoledì 8 maggio, alla Volksoper di Vienna, un trittico con coreografie di Michel Fokine, Les Sylphides, di Uwe Scholz, Jeunehomme, e la prima mondiale, Eden, di Adi Hanan. Alla sua penultima stagione a Vienna, il Direttore Martin Schläpfer sembra voler lasciare un’eredità di nuovi titoli di matrice classica e neoclassica nel repertorio del complesso austriaco, operazione iniziata con Die Kameliendame di Neumeier, accolta calorosamente lo scorso aprile.

Nel 1909 il ballerino e coreografo del Mariinsky, Michel Fokine, fece scalpore con il debutto di Les Sylphides per la stagione d'esordio parigina dei Balletti Russi di Serge Diaghilev, ispirato al balletto romantico nello stile, nei costumi e nell’ambientazione, ripreso e ampliato da lavori precedenti su musiche di Chopin, di cui il primo, dal titolo Chopiniana, era stato presentato proprio al Mariinsky nel 1907. Con questa Rêverie romantique, affidata ai solisti Tamara Karsavina, Anna Pavlova, Alexandra Baldina e Vaslav Nijinsky, Fokine diede vita a un’opera riconosciuta come moderna e personale: senza una trama specifica, sognante, dispiega una vicenda in cui un giovane poeta incontra immagini eteree dell’eterno femminino, in un parco al chiaro di luna.

Jeunehomme, coreografato nel 1986 per Les Ballets de Monte-Carlo, è ancora considerato una delle creazioni più importanti di Uwe Scholz tra i più noti artisti tedeschi del settore che nella sua imponente produzione – interrotta dalla sua morte prematura all'età di 46 anni – ha creato un vasto corpus di lavori. I balletti di questo visionario empatico hanno una cosa in comune: la venerazione di Scholz per la musica. Danza e composizione interagiscono strettamente e nel loro ritmo condiviso creano mondi di balletto unici. Jeunehomme, sul Concerto per pianoforte e orchestra n. 9 in mi bemolle maggiore KV 271 di Mozart - il cui solista al pianoforte sarà il finlandese Johannes Piirto - incarna un linguaggio profondamente lirico e sintonico con la partitura nella sobrietà di linee classiche accurate e architetture fisiche poste in essere da un’estensione gestuale che va oltre la pura astrazione. A Vienna, la coreografia sarà presentata per la prima volta, con la scenografia e i costumi completi di Karl Lagerfeld che catturano brillantemente lo spirito dell'epoca di Mozart.

Membro dell'Ensemble austriaco, rivelatasi nella Plattform Choreographie 2022/23, Adi Hanan ha impressionato con il suo lavoro il direttore Martin Schläpfer deciso ad affidare all'artista israeliana una prima mondiale per il Wiener Staatsballett. In Eden, la giovane autrice rivisita una delle storie bibliche più famose – Adamo ed Eva nel giardino dell'Eden – su musiche di Franz Schubert e Arvo Pärt, confrontando le nozioni animalesche e selvagge del paradiso con la perdita dell'innocenza, dovuta alla realizzazione dell'uomo e all'esplorazione del proprio corpo.

 

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