Il vuoto come potenziale con Vandekeybus
03/01/2025CESENA Arriva in Italia l'ultima creazione del coreografo e regista belga Wim Vandekeybus, Void, con la compangia Ultima Vez. Il lavoro ha debuttato a Bruxelles in ottobre e arriva nel nostro paese nell’ambito della rassegna Carne a cura di Michela Lucenti al Teatro Bonci di Cesena il 16 gennaio 2025 (giovedì ore 20.30) e poi al Teatro Storchi di Modena il 18 gennaio (sabato ore 19.00).
Il titolo Void nasce dall'idea che il vuoto rappresenti un potenziale. "Spesso pensiamo allo spazio vuoto come privo di significato – commenta Vandekeybus – ma non è così. Immaginate una sala d'attesa in un ospedale dove nessuno parla. Sembra vuota, ma sotto la superficie si muovono molte cose".
La scena è minimale, plasmata dal suo sguardo di fotografo e regista visivo che con fondali volatili, luci e una macchina del fumo crea ambienti mobili e atmosfere cangianti. Pochi oggetti, funzionali ai performer che a tratti li assorbono e li usano per mettersi in relazione fra di loro. I corpi popolano e trasformano uno spazio libero, in cui si attraggono l’un l’altro come magneti.
In questa “bolla”, sei personaggi prendono la scena. Si tratta di individui con vissuti interiori forti, molto rivolti verso se stessi e perciò isolati ai margini del mondo esterno.
"Per me il palcoscenico è un luogo in cui esplorare esperienze estreme, che ribaltano le norme vigenti. Non sono interessato a rappresentare in modo realistico la vita sociale ordinaria – spiega Vandekeybus –, piuttosto voglio approfondire le esperienze individuali più autentiche, che non seguono il percorso previsto, che deviano in modi affascinanti. Ogni personaggio vede il mondo dalla sua prospettiva unica e attraverso questo particolare sguardo esploriamo temi sociali più ampi. Si tratta di addentrarsi nei loro intricati mondi interiori, di empatizzare con la loro solitudine e di comprendere le loro lotte. La società spesso ci condiziona a seguire una sottile linea di normalità, etichettando come anormale tutto ciò che ne esula. Ma l'incoscienza e l’imprevedibilità sono vitali per il nostro lavoro artistico. Questa creazione celebra questi emarginati e la rara ammissione di altri nei loro mondi interiori. Void invita il pubblico a confrontarsi con domande profonde e stimolanti sull'individualità e la differenza e a guardare all’essenza di noi stessi per capire ciò che ci circonda".
I danzatori, Iona Kewney, Lotta Sandborgh, Cola Ho Lok Yee, Paola Taddeo, Adrian Thömmes, Hakim Abdou Mlanao, di diverse età e origini, non sono interpreti ma co-creatori: per la costruzione dei personaggi hanno esplorato il proprio passato, attingendo a esperienze personali e familiari, e in parte parlano le loro lingue madri. Una donna anziana, un ragazzo preso dall’ossessione, una teen-ager sola: storie e stati interiori emergono in filigrana nel movimento, riportato al grado zero dell’espressione del sé, e nei testi. Sono frammenti di discorso, liberi dai vincoli del realismo, che vengono affidati alla percezione soggettiva di chi guarda: è la sua immaginazione, infatti, che ha il compito di rintracciare di chi potrebbero essere quelle parole e quali aspetti universali incarnano dentro il mondo astratto della scena.
Il disegno coreografico è un organismo complesso, in cui i caratteri singoli coesistono armoniosamente anche nei momenti di conflitto.
La colonna sonora è creata in collaborazione con Arthur Brouns, giovane compositore, arrangiatore e produttore musicale belga noto per la fusione di elementi elettronici e orchestrali nel suo lavoro per il cinema, il teatro e la danza. Oltre ai suoi brani originali, la partitura include pezzi del batterista belga Lander Gyselinck e elementi di New York Jazz, fondendo i diversi generi in un paesaggio sonoro coeso. Eseguono i musicisti Kristofor Parvanov (violino), Fil Caporali (contrabbasso), Simon Leleux (percussioni) e Daniel Jonkers (tamburo).
A Cesena giovedì 16 gennaio al termine della replica è in programma il dialogo tra Wim Vandekeybus, la compagnia di Void e Michela Lucenti, curatrice della rassegna di drammaturgia fisica di ERT Carne; modera Francesca Pedroni, critica de il manifesto e studiosa di danza. A Modena sabato 18 gennaio dopo lo spettacolo il dialogo tra Wim Vandekeybus, la compagnia di Void e Michela Lucenti è moderato da Anna Bandettini, giornalista di la Repubblica.
© Riproduzione riservata