"Made in America" con il Tulsa Ballet arriva a Treviso
18/05/2025
TREVISO E’ atteso stasera al Teatro Del Monaco di Treviso il Tulsa Ballet, il complesso statunitense guidato dal napoletano Marcello Angelini, che ne ha assunto la direzione 30 anni orsono trasformandolo da realtà regionale a compagnia internazionale per un bilancio che si è quasi quadruplicato grazie a progetti lusinghieri come costruire un teatro da camera e fondare la scuola annessa alla compagnia.
La tournée italiana iniziata al Teatro Pavarotti di Modena vedrà in scena Made in America, una serata composta da tre coreografie che racchiudono l’essenza della danza americana, concepita come un incontro tra diversi retroterra culturali. Un’esperienza di avvicinamento al variegato e stratificato mondo della danza statunitense con brani che rappresentano la vasta produzione di questa realtà, fondata in Oklahoma nel 1956, comprendente i grandi classici e proposte orientate a linguaggi contemporanei.
Cavallo di battaglia, Classical Symphony, dell'ucraino americanizzato Yuri Possokhov, è una delle opere più virtuose degli ultimi cinquant’anni, creato per il San Francisco Ballet, montato anche al Bolshoi di Mosca, su musiche di Sergei Prokoviev, un intreccio di combinazioni sorprendenti e peculiari che originano dal movimento classico, atte a creare una modernità non ortodossa rispetto ai passi convenzionali del balletto.
Angelini ha dichiarato: "Classical Symphony è un’opera neoclassica di incomparabile bellezza ed energia esplosiva. Ero alla sua prima mondiale e il pubblico alla fine è impazzito. Probabilmente è l'opera per sette coppie più impegnativa che ho visto in un decennio. Danzato con tutù corti per le ragazze e tuniche per i ragazzi, Yuri utilizza una tecnica puramente classica con una forte influenza delle estetiche contemporanee. Il risultato è un'opera eccitante e fresca come la primavera stessa".
Segue Divenire di Nicolo Fonte artista la cui carriera si è svolta principalmente all’estero, prima presso Les Grands Ballets Canadiens a Montreal, poi alla Compania Nacional de Dansa a Madrid, dove ha incominciato a fare il coreografo; ispirato alla musica del compositore Ludovico Einaudi l’autore utilizza le progressioni in continua espansione e i modelli ripetitivi della musica per creare una sensazione inebriante che è quella che si prova quando si è coinvolti in un’attività fisica a contatto con potenti forze naturali. La pièce è un’espressione lirica sia dell’energia che della quieta riflessione necessarie per diventare più di ciò che percepiamo.
Altra 'fattura' quella del coreografo Andy Blankenbuehler, giunto al Tulsa Ballet nel 2019 per creare il suo primo balletto in assoluto, Remember Our Song. Nato a Cincinnati, Blankenbuehler ha fatto il suo debutto nel mondo dello spettacolo come ballerino e cantante di musical ed è stato più volte vincitore del Tony Award per i suoi successi a Broadway come coreografo. La sua creazione porta in scena 13 interpreti che raccontano di un equipaggio di uomini su un sottomarino prossimi a una morte imminente, e, in questi ultimi istanti, sognano le persone amate che desiderano avere tra le braccia.
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