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Poznań Opera Ballet "4:Pastor/ León&Lightfoot / Bondara"

Di Maggie Foyer 13/08/2024
Poznań Opera Ballet  "4:Pastor/ León&Lightfoot / Bondara"
Poznan Opera Ballet in "Bolero" di Bondara (ph.Ewa Krasucka)

POZNAN Robert Bondara è un uomo ambizioso con una solida carriera di ballerino, in particolare con il Polish National Theater, e una presenza internazionale come coreografo. Da quando è stato nominato direttore del Balletto dell'Opera di Poznań nel 2018 ha profuso le sue energie per trasformare la compagnia in una delle più entusiasmanti d'Europa, con un repertorio degno di nota. Nella serata 4: Pastor/ León&Lightfoot/ Bondara porta un gradito revival di classici contemporanei.

E’ uno dei primi balletti di Krzysztof Pastor Moving Rooms, su musica di Schnittke e Górecki, e rimane uno dei suoi migliori. L'idea, che prevede l'alternarsi di schemi di luce che modellano la coreografia in una miriade di modi accattivanti, conferisce una narrazione subliminale a un'opera astratta. Lo stile è quello del balletto moderno: veloce, dinamico e piacevole da guardare. Iannis Teirlijnck, come solista maschile, ha tenuto il centro con una presenza potente oltre che con una tecnica feroce. Giorgio Tinari e Takatoshi Machiyama hanno dato un forte sostegno sia nel loro duetto maschile sia con le partner femminili, Asuka Horiuchi e Silvia Simeone. Ma questo è un lavoro d'insieme e la compagnia era ben preparata, sempre al posto giusto per catturare la luce con le mosse giuste. È un lavoro che terrà i ballerini sulle spine e che farà tornare il pubblico a teatro.

Subject to Change ha la stessa attrattiva. Il popolare quartetto di Franz Schubert La Morte e la fanciulla crea un pozzo di emozioni profonde a cui Sol León e Paul Lightfoot attingono con successo. È difficile comprendere la ragione dietro la complessa struttura di oggetti di scena e azioni, ma le intenzioni sono presenti nell'impegno totale dei danzatori che rendono il lavoro una visione compulsiva. Chiara Ruaro è il perno, che tiene alta l'attenzione sia nella sua immobilità che nel suo incredibile movimento. La sua intensità si attenua raramente, ma si sposta in un altro spazio quando il tappeto viene srotolato, fatto ruotare o arrotolato. Teirlijnck è il suo partner e quattro uomini gestiscono il cambio di scena. L'invenzione coreografica è straordinaria e l'anima umana è sempre in evidenza.

Per il suo nuovo Bolero, Robert Bondara ha scelto il colore rosso, almeno dalle ginocchia alle dita dei piedi. L'immagine di apertura è quella di una foresta di gambe rovesciate in un'esplosione di luce rossa. Il Boléro di Maurice Ravel è in qualche modo troppo conosciuto, troppo usato, ma Bondara ha accettato la sfida. Il suo balletto non è un Bolero sull'ego o sulle balze del flamenco, ma piuttosto un lavoro d'insieme che utilizza l'intera compagnia, che a malapena esce di scena. Sapientemente strutturato in una varietà di schemi e forme, tiene desta l'attenzione. Lo stile del balletto contemporaneo di Bondara, in particolare nei duetti, è innovativo e i ritmi ripetitivi gli danno ampio margine di manovra.

Tra questi tre lavori si inserisce il piccolo gioiello Shutters Shut di Lightfoot e León, ispirato all'imperscrutabile poesia di Gertrude Stein. In eleganti body bianchi e neri, Simeone e Tinari hanno contorto le loro sinuose strutture per lucidare e modellare ogni aspetto della straordinaria coreografia. È stata una serata immensamente soddisfacente di opere moderne che hanno mantenuto e sviluppato la forza classica di questa giovane compagnia. 

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