MILANO La nomina a étoile è arrivata a sorpresa, di tutti. Non fosse altro che al Teatro alla Scala non era mai successo che un'artista venisse incoronata sul palco al termine di una rappresentazione. Invece, ieri sera, in stile "Opéra de Paris",  al termine di una commovente recita di Onegin di John Cranko, Nicoletta Manni, meravigliosa Tatjana, è stata nominata étoile del Teatro alla Scala dal Sovrintendente Dominique Meyer su suggerimento del direttore del Ballo Manuel Legris che proprio interpretando Onegin ha chiuso la sua carriera da étoile nella Maison parigina.

Oggi trentaduenne, Nicoletta Manni è entrata alla Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala a 12 anni. Dopo il diploma un'esperienza allo Staatsballett Berlin e poi nuovamente in Scala. Già nel lontano 2014 vincitrice del Premio Danza&Danza "come miglior interprete dell'anno" (a lei la copertina del numero 272 di D&D nel 2017), ha danzato tutti i ruoli principali del grande repertorio romantico e postromantico - da Odette-Odile a Kitri, a Giselle, Cenerentola, Clara, Marguerite, Nikia, Medora, Aurora - ha mostrato versatilità anche come interprete di pezzi neoclassici dei Ballets Russes e contemporanei di Jiri Kilyan e Angelin Preljocaj e nelle creazioni alla Scala di Alexei Ratmansy, William Forysthe, Wayne McGregor, David Dawson tra gli altri. Da tempo si attendeva questo meritato riconoscimento. Il fatto che ieri sera si siano cambiate le regole, è un segnale positivo anche per il Teatro alla Scala e un inno alla meritocrazia. Accolta con fragorosi applausi del pubblico Nicoletta Manni, emozionatissima ha risposto con le lacrime e un dolcissimo sorriso alla notizia: "Non ho molte parole - ha commentato un po' frastornata - sono veramente grata" ed è corsa ad abbracciare il Maestro e Direttore del Ballo Manuel Legris.

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