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Al Lac l’anno riparte all’insegna della danza

08/01/2025
Al Lac l’anno riparte all’insegna della danza
Cie Linga "SEMA" (ph. Gregory Batardon)

LUGANO L’anno nuovo inizia a passo di danza al LAC di Lugano. Due appuntamenti l'11 e il 17 gennaio con la compagnia svizzera Linga di Marco Cantalupo e Katarzyna Gdaniec e l'italiana Spellbound Contemporary Ballet di Mauro Astolfi.

Sabato 11 gennaio va in scena Semâ con i danzatori di Linga, un lavoro ispirato alla danza vorticosa e ripetitiva dei dervisci rotanti. Semâ  segna la terza tappa di un percorso che esplora le leggi che regolano il movimento di gruppo e la coscienza collettiva dei gesti nello spazio; una creazione che unisce musica dal vivo e coreografia per formazioni organiche, flessibili e fluide. Dopo Flow  (Premio svizzero di danza 2019) e Cosmos  (2021), Katarzyna Gdaniec e Marco Cantalupo proseguono la loro collaborazione con il compositore Mathias Delplanque, qui accompagnato dal percussionista Philippe Foch, musicista versatile e “attraversatore di territori” della musica tradizionale, improvvisata ed elettroacustica.

Grazie a questa formazione musicale, la Compagnie Linga gioca con l’alchimia che si crea attraverso improbabili incontri artistici e con l’interdipendenza, in continua ricostruzione, tra danzatore e musicista, melodia e gesto.

Venerdì 17 gennaio invece sarà Spellbound Contemporary Ballet ad essere protagonista con il programma in due parti Recollection of a falling.  Due coreografie, la prima di Jacopo Godani, per anni alla guida della Dresden Frankfurt Company, la seconda firmata da Mauro Astolfi, coreografo capace di unire con grande maestria precisione e poesia. La serata si apre con Forma Mentis, esperienza coreografica in cui Jacopo Godani utilizza l’arte della “danza intelligente” come strumento di realizzazione e come mezzo di comunicazione diretta con le nuove generazioni. Ogni passo, ogni movimento è un passo in avanti verso la determinazione, verso la celebrazione del potenziale umano dei danzatori e delle danzatrici sulla scena. La seconda parte è affidata a Daughters and Angels, ispirato dalla lettura del romanzo Knowledge and Power di Isabel Pérez Molina e legato all’immaginario delle streghe. Astolfi rielabora storia, sensazioni e percezioni personali per mettere in evidenza l’automatismo folle che porta a trasformare in violenza, negazione e annichilimento tutto ciò che non si conosce. Di questo spettacolo si veda la recensione di Francesca Pedroni su Danza&Danza magazine n. 317, (luglio/agosto 2024) disponibile per l'acquisto sulla nostra APP.

 

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