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Eyal tra natura e mostri interiori

A Torinodanza con l’ultima creazione vincitrice del Premio D&D

Di Maria Luisa Buzzi 01/10/2024
Eyal tra natura e mostri interiori
"Into the Hairy" (Ph. Katerina Jebb)

È potente quanto misteriosa l’ultima creazione di Sharon Eyal e Gai Behar per L-E-V, sold out per quattro recite al Teatro Melotti di Spoleto per il Festival dei Due Mondi 2023. Il mistero è pure nel titolo, Into the Hairy, letteralmente Dentro il peloso, in nessun modo spiegato dagli autori anche se le atmosfere spingono a immaginare uno scavo interiore profondo, dove quel ‘peloso’ coincide con la parte più scomoda di sé, i ‘mostri’ interiori o in generale con qualcosa di ‘spinoso’ da affrontare. Indipendentemente dagli assunti, il risultato è tanto intrigante quanto ammaliante nello scorrere di una danza ininterrotta e sospesa, ‘rinchiusa’ in una grotta buia e nebulosa. Un fluttuante inconscio in un’atmosfera surreale, con richiami al mondo sensibile. Nei primi quadri sembra quasi di vedere un fiore sbocciare e poi richiudersi con i sette meravigliosi danzatori della compagnia L-E-V a compattarsi e riaprirsi mentre in lontananza si odono gocce d’acqua cadere. Fiori rievocati anche nei ricercati pizzi neri con cui Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa e stilista di Maison Dior, ha realizzato le tute aderenti qua e là lacerate da smagliature posizionate in punti diversi in ciascun costume. I buchi sono un’altra anomalia che si aggiunge a quella dei movimenti dei quadri successivi: camminate claudicanti (una gamba tesa appoggiata sull’intero piede e l’altra su piede in relevé), ondeggiamenti strani dei torsi che trasformano i corpi in esseri galleggianti, forzati cambrés della schiena mentre si saltella, innaturali attitudes. L’uomo e l’animale si incontrano nello stormo che di lì a poco diventerà la figura dominante sul palcoscenico, un disegno a V che punta dritto verso la platea per una danza macabra non ben augurante. Le luci virano al rosso, la musica asseconda il distacco di un uomo presto fagocitato dall’assatanato gruppo.

Un netto cambio di rotta nella parabola artistica della brillante coreografa israeliana oggi residente in Francia Into the Hairy sostenuto dall’incontro con un nuovo collaboratore musicale (dopo anni di sodalizio con Ori Lichtik): il giovane musicista elettronico, dj e producer gallese Koreless che per l’occasione ha concepito un collage musicale stratificato tra armoniose melodie mediorientali acustiche, rumori di motori in fase di accensione e dub battente. Un tappeto sonoro vibrante su cui i corpi di Eyal abbandonano i comportamenti ossessivi del passato per vagare nel profondamente poetico.

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